venerdì 27 dicembre 2013
È un volume appassionante quello dedicato alla famiglia tra 1900 e 1950 (Famiglia Novecento. Vita familiare, rivoluzione e dittature, Einaudi) da Paul Ginsborg, inglese che vive in Italia da decenni e che ha dedicato alla storia del nostro secondo dopoguerra molti saggi (e colgo l'occasione per ricordare Silvio Lanaro, recentemente scomparso, autore di una splendida Storia dell'Italia repubblicana reperibile nei tascabili Marsilio). Le conclusioni a cui Ginsborg approda appartengono al senso comune: le rivoluzioni, le innovazioni, gli anarchismi, i movimenti di liberazione sessuale e altri tutti si sono fermati sulla soglia di casa, e hanno dovuto fare i conti con l'istituzione Famiglia. Oltre lo studio della storia (e Ginsborg documenta magnificamente come questa istituzione sia stata affrontata da comunisti e nazisti, franchisti e fascisti, russi tedeschi inglesi turchi spagnoli italiani eccetera) con contraddizioni fortissime nei teorici dei vari regimi tra le idee politiche e le pratiche private, bisognerebbe forse rivolgersi ai grandi antropologi per capire come, alla fine, la famiglia sia riuscita a reggere di fronte alle bufere del '900. Un grande sociologo, Christopher Lasch, titolò un suo fondamentale saggio su quest'argomento, almeno per quanto riguarda la seconda metà del '900, definendo la famiglia come il Rifugio in un mondo senza amore (Bompiani 1982). E a nulla, neanche nell'America più caotica, erano serviti i movimenti hippies o femministi, la sperimentazione delle comuni, la ricerca di soluzioni alternative, perché il modello è lo stesso anche per le famiglie "di fatto" e "non regolari" rispetto a un canone plurisecolare. Lo scopo di proteggere i nuovi nati e prepararli ad affrontare la società resta prioritario, almeno finora, in tutte le culture. Sono lontani i tempi in cui Gide esclamava nel 1897 nei suoi Nutrimenti terrestri (Grandi libri Garzanti) l'invettiva un tempo famosa, «Famiglie, vi odio! Focolari impenetrabili, porte chiuse» e, aggiungeva, «geloso possesso della felicità…». Ma di che famiglia si tratta oggi, di fronte all'assalto che le viene dato, corrodendola dall'interno, da un sistema economico invero inedito e da media isterici e ideologie approssimate, dalla post-modernità e non più dalla modernità, dal 2000 e non dal '900? Che modello hanno di fronte i giovani? Il discorso è aperto, e richiede il massimo di lucidità e di attenzione…
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