domenica 23 agosto 2020
Fabrizio, Angela e la loro figlia quattordicenne hanno visto in faccia il coronavirus. Questo "Erode invisibile" ha camminato con loro. Dal 18 marzo al 3 luglio. A fasi alterne. Una via crucis con le sue stazioni. Fabrizio è stato il primo a essere colpito, febbre e tosse. Il giorno di Pasqua arriva il risultato del tampone per Angela: positiva e asintomatica. Poi la ragazza. Un lockdown tutto solcato dalla sofferenza. Il virus, intanto, colpisce il padre di Fabrizio, che ne sarà vittima. Gli esiti dei tamponi, a distanza di pochi giorni, consentiranno a Fabrizio e alla figlia di uscire dal tunnel ma Angela risulterà ancora positiva, costretta in isolamento per altre 5 settimane. I due guariti si trasferiscono, circondati dall'affetto e dalla preghiera della comunità, un paese in diocesi di Cefalù. La famiglia si ricompone "a distanza" ogni sera: Angela dal balcone o dalla porta di casa incontra con gli occhi marito e figlia. Un incrocio di sorrisi, nel quale il tempo sembra fermarsi. Dopo 18 tamponi Angela vedrà la sua resurrezione. Il risultato giunge il primo giorno della festa del Crocifisso: l'indomani, sul sagrato della chiesa, il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante presiede la Messa. Ci sono anche Fabrizio, Angela e la figlia. Il vescovo, commosso dalla loro storia, li abbraccia. Ed è come se avesse ricevuto l'abbraccio del Risorto.
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