LaF: salviamo il mondo di plastica
giovedì 22 agosto 2019

Con la Costa Rica e la California si chiude questa sera alle 21,10 su laF (canale 135 di Sky) il viaggio di Antoine Auriol alla scoperta delle più virtuose pratiche sostenibili ed ecologiche. Per quattro giovedì agostani, sotto al titolo L'ecologista vagabondo, il trentatreenne campione mondiale di kitesurf e conduttore televisivo francese ci sta accompagnando in un giro del mondo in otto tappe in altrettanti Paesi per raccontare le storie di chi cerca di preservare il pianeta con iniziative ambientali e tecniche innovative. In molti casi è il riutilizzo della plastica a farla da padrone, Rwanda compreso, ma non mancano invenzioni ecosostenibili curiose e artigianali come le bici di bambù in Cina o altamente tecnologiche come i climatizzatori a circuito chiuso che non rilasciano aria calda all'esterno e i wc ultramoderni visti nell'episodio dedicato al Giappone. Ogni puntata inizia con i “numeri”, ovvero le notizie essenziali sul Paese e sugli abitanti. Dopo di che il conduttore si sposta con mezzi rigorosamente ecologici, compreso lo stand up paddle (variante della tavola da surf con un remo), che tra le onde provocate dai battelli nei canali di Amsterdam diventa altamente insicuro. In quel caso anche uno sportivo del calibro del reporter giramondo può finire in acqua. Ma fa parte del gioco. Il suo viaggio, infatti, è all'impronta della leggerezza e dell'ironia, lontano dalla rigidità delle inchieste televisive tradizionali. Per questo lo si segue con piacere, anche perché in questo modo svolge comunque una funzione educativa contribuendo se non altro a far prendere coscienza del problema ambientale e dei rischi che corre il nostro Pianeta se non si corre subito ai ripari. Certo è che le soluzioni proposte nel programma restano a livello di buone idee, di bei prototipi, che come i moderni water closet del Sol Levante sono, per stessa ammissione del conduttore, «amici della natura, capaci di fare di tutto tranne il caffè, ma un po' troppo costosi». E questo al momento è il vero problema. Con grave miopia qualche decennio fa abbiamo introdotto la plastica dappertutto perché pratica ed economica. Adesso ci troviamo a dovercene liberare a costi altissimi. Però lo dobbiamo fare.

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