venerdì 9 dicembre 2005
Nel secolo scorso i marinai, durante le lunghe traversate, usavano i biscotti al posto del pane, perché avevano bisogno di un prodotto che si conservasse. Per ottenere questo  risultato originale si faceva cuocere bene il pane per togliere l"acqua residua.  Dopo questa prima cottura, ne seguiva una seconda, per eliminare ogni traccia di umidità, perché questa favorisce lo sviluppo di microrganismi  che  causano la degradazione del prodotto, come ad esempio le muffe.Da questa doppia  cottura deriva  il nome "bis-cotto".Rispetto al pane fresco, il pane biscottato contiene molto più sale e meno acqua, oltre, quindi, a una certa dose di condimenti grassi; di conseguenza, è un prodotto più calorico. Oggi possiamo avere svariati tipi di biscotti, salati, dolci, aromatizzati, ecc.; ognuno di essi ha una formula con ingredienti sempre diversi, perciò anche la loro composizione nutrizionale risulta differente.Un etto di biscotti classici  fornisce 450 calorie, e siccome un singolo biscotto può pesare da 5 a 10 grammi, ognuno di essi fornisce da 22 a 45 calorie.La quota di acqua presente è pari al 4%, con una dose dell"11,3 %di proteine vegetali, una quota del 6 % di grassi, spesso di origine vegetale ma rappresentati frequentemente da acidi grassi idrogenati; fra questi: l"olio di cocco e l"olio di palma che però favoriscono l"aterosclerosi. Infine, una quota di carboidrati complessi pari all"83% e fra i nutrienti salutisti ci sono le Vitamine del Gruppo B, specie la B1 e la B2, oltre che la vitamina PP. Tra i minerali, il Sodio e il Potassio, e anche  Calcio, Fosforo e Ferro.I biscotti sono cotti uniformemente, e ciò è un bene per  il nostro organismo, perché ciò permette una migliore digeribilità grazie al fatto che una parte di amido si trasforma in destrine e nell"apparato digerente, la grossa molecola dell"amido, viene demolita in molecole più piccole e riceve una parte dell"amido predigerita.
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