mercoledì 3 novembre 2004
La moglie del poeta è condannata a leggere o ascoltare/ i versi del poeta che fumano/ appena estratti dall"anima. E ancora:/ la moglie del poeta/ è condannata al poeta, a quel tipo/ che mai sa dove/ si trova il rubinetto del gas e finge/ di domandare per sapere/ quando in realtà gli importa solo di domandare/ ciò che non ha risposta.Forse perché ho scarsissime doti manuali, mi incuriosisce questa poesia tratta dalla raccolta Nel rovescio del mondo (Interlinea 2003) del poeta Juan Gelman, nato a Buenos Aires nel 1930, portavoce della resistenza al regime militare e, perciò, costretto all"esilio, dopo aver perso figlio e nuora, "desaparecidos", assassinati dalla polizia argentina degli anni Settanta. Chi vive accanto a un poeta deve imparare ad accudirlo nella quotidianità ma in compenso ha la possibilità di ascoltare i suoi versi «fumanti, appena estratti dall"anima».È ovvio che l"intelligenza pratica è una dote preziosa e degna di grande rispetto. La moglie del poeta con la sua capacità di regolare la chiave del gas offre al marito la possibilità di creare e costituisce quasi la sponda necessaria e concreta della sua ricerca spirituale. Tuttavia è bello che al mondo esista anche chi non pone tanto domande "penultime",  realistiche, riguardanti la vita di ogni giorno, ma interrogativi che ti spingono a cercare, a varcare la superficie della realtà. Hölderlin, grande poeta tedesco dell"Ottocento, aveva scritto una poesia che iniziava così: «Perché i poeti?». Sembrano non produttivi, eppure essi sono necessari perché ci indicano il senso della vita e delle cose. 
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