martedì 11 marzo 2014
Daniel Suelo è il nome che si è dato, quello dell'anagrafe lo ha cancellato, con la sua vita precedente. Suelo significa suolo, nome forse scelto come misura del suo voler coincidere con la realtà della natura. Il giovane americano, quarantenne, è di origine cattolica e dunque conosce bene che i gigli in libertà non devono tribolare per ottenere la bellezza del loro abito, né i passeri del cielo per trovare il loro quotidiano becchime. Daniel ha rinnegato le banconote perché costringono a vivere sempre nel passato o nel futuro e mai nel presente. Il giovane uomo si è trasferito a vivere in una caverna nel deserto del Moab, nello Utah. I vestiti li raccoglie nei rifiuti, come del resto alcuni alimentari. Non ha carta d'identità né patente e le sue funzioni igieniche le assolve al torrente che non scorre lontano dalla sua personale caverna. Chi l'incontra sostiene di non averlo mai visto così sereno e felice. Non è affatto vegetariano e si ciba delle carogne degli animali che vengono travolti sulle strade. Un amico lo fa parlare col mondo attraverso un sito. Temo quelli che cercheranno di farci l'affare con rapaci documentari. Ancora di più i gregari delle lobby che cercheranno di renderlo come eccezione compatibile con la loro occhiuta monetaria mostruosità.
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