domenica 27 settembre 2015
Da casa della camorra a casa per le famiglie dei piccoli pazienti oncologici. È “La Casa di Alice” a Napoli, una casa-accoglienza in uno degli appartamenti confiscati alla criminalità organizzata, in passato proprietà di un affiliato al clan Veneruso. L'abitazione, in un parco privato al piano terra al civico 51 di via Marcello Candia, nel quartiere Fuorigrotta, ospiterà le famiglie dei bambini affetti da malattie onco-ematologiche in cura a Napoli. Il progetto nasce dalla collaborazione tra la “Carmine Gallo”, che ha vinto nel 2013 il bando per la gestione dei beni confiscati, e le associazioni “Antonellina Clemente” di Cervinara e “Trenta ore per la vita”.«L'obiettivo è di offrire una casa nei periodi di trattamento clinico ai bambini e alle loro famiglie, dove ognuno possa avere uno spazio autonomo dedicato e anche poter decidere, allo stesso tempo, di condividere un luogo di incontro con altre famiglie per favorire il sostegno emotivo» spiega Enzo Gallo, presidente dell'associazione. Un luogo per ridurre lo stress dei continui spostamenti casa/ospedale durante i trattamenti, soprattutto quando la residenza abituale è molto distante, per favorire il clima familiare, utile al bambino durante il trattamento clinico, per sostenere le famiglie in momenti di scambio e di mutuo aiuto in un periodo molto delicato, segnato da sofferenza, non solo per il bambino, ma per tutta la famiglia. L'appartamento, che si estende su circa 130 metri quadrati, da poco ristrutturato, si compone di tre ambienti, ognuno dei quali potrà ospitare un nucleo familiare, più le aree comuni.
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