domenica 17 gennaio 2016
Una mano tesa per un'emergenza che il mondo in gran parte ignora. Aiuto alla Chiesa che Soffre ha stanziato un nuovo contributo di 460mila euro in favore delle 13 diocesi dell'Etiopia, dove oltre dieci milioni e 200mila persone rischiano di morire a causa della siccità. «La situazione continua a peggiorare drammaticamente. Le persone a rischio sono oggi due milioni in più rispetto ad appena un mese fa. E il numero potrebbe essere perfino superiore di quanto crediamo», ha spiegato padre Haile Gabriel Meleku, vicesegretario generale della Conferenza episcopale etiope. «Il governo tenta di rispondere all'emergenza attingendo alle proprie risorse di cibo, ma – spiega ancora – è evidente che non possiamo farcela senza un aiuto esterno. La grave siccità ha spinto molti etiopi a trasferirsi in cerca di aree dove poter pascolare il bestiame e continuano ad aumentare il numero di bambini che smettono di frequentare la scuola, tale migrazione potrebbe favorire l'insorgere di conflitti con le popolazioni locali già residenti nelle zone di arrivo. È importante che le persone rimangano nei loro villaggi anche per facilitare i soccorsi. La Chiesa cattolica etiope ha realizzato un piano di assistenza e vi sono strutture ben organizzate nelle aree maggiormente colpite».Il contributo di Aiuto alla Chiesa che Soffre sosterrà 1.415 famiglie per l'intero 2016. L'Etiopia è uno dei maggiori destinatari degli aiuti della Fondazione pontificia, che nel 2014 ha donato alla Chiesa locale oltre un milione e 200mila euro.
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