venerdì 15 agosto 2014
La 'ndrangheta non fa paura ad Arena, meno di tremila abitanti nell'entroterra vibonese. Merito di un gruppo di giovani che non si convincono a piegare la testa, di un manipolo di imprenditori con la schiena diritta e di un'amministrazione comunale sostenuta dalla popolazione. Tutti assieme, in pochi giorni, sono riusciti a salvare il chiosco-bar minacciato ancor prima dall'apertura da mani criminali e, secondo gli inquirenti, di 'ndrangheta. Il giorno precedente all'inaugurazione avevano provato a incendiare il prefabbricato mandando uno dei messaggi intimidatori più frequenti e vigliacchi a queste latitudini. Non essendo riusciti nell'intento di bloccare l'iter, nei giorni successivi è andata in fiamme l'automobile di uno dei titolari della piccola iniziativa imprenditoriale. Che evidentemente proprio non piaceva, e sicuramente non piace, agli amici degli amici. Il secondo colpo ha fatto vacillare la volontà dei due soci ma la comunità ha risposto compatta, sdegnata, orgogliosa. E con in testa l'esecutivo municipale, guidato dal sindaco Antonino Schinella, ha deciso che il chiosco s'ha da fare, perché ormai è un simbolo. Così il municipio, assieme a Sos Imprese e a Libera, e di supporto il parroco don Rocco, ha fatto da tutor a una onlus che gestirà il punto ristoro tanto piccolo quanto contestato. L'inaugurazione ufficiale si svolgerà nei prossimi giorni ma il chioschetto ha già sfornato i primi snack: un succulento panino alla legalità, condito con salsa al coraggio e accompagnato da una saporita salsa alla dignità.
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