La «vecchiaia» inizia ad aprile
martedì 31 marzo 2009
Finestra aperta, dal 1° aprile, per le pensioni di anzianità, ma solo per i lavoratori con «almeno» 40 anni di contributi raggiunti entro il 2008 e indipendentemente dall'età. La cassa dell'Inps si apre domani anche per la pensione di vecchiaia a chi possiede almeno 20 anni di contributi ed un'età superiore a 65 anni per gli uomini e a 60 per le donne, età maturata entro settembre 2008 se lavoratore autonomo oppure entro dicembre 2008 se lavoratore dipendente.
La data del 1° aprile è limitata strettamente ai pensionamenti con i requisiti indicati e rientra nella nuova griglia di uscite programmate delle pensioni stabilite dall'ultima riforma. Per le nuove pensioni di anzianità con contributi inferiori a 40 anni occorrerà attendere invece il prossimo luglio 2009 (e perfino gennaio 2010 per gli autonomi), mese dal quale farà la sua apparizione il sistema della "quota" o "scalino", cioè la somma del numero dei contributi e degli anni di età.
Le nuove pensioni di anzianità e di vecchiaia godono delle recenti regole sul cumulo libero e totale con altri redditi da lavoro autonomo o dipendente. La nuova disciplina è applicata dall'Inps alle pensioni liquidate con il sistema retributivo oppure misto. In attesa di chiarimenti da parte dei Ministeri competenti, sono per il momento escluse dal cumulo completo con altri redditi le pensioni di vecchiaia interamente liquidate con il sistema contributivo ai lavoratori nuovi assicurati dopo il 1996.
40 anni e più. Il calcolo delle pensioni, applicato dall'Inps secondo la legge, non può comprendere i versamenti che oltrepassano i 40 anni di contributi. Il caso di queste super-contribuzioni è abbastanza frequente, considerando gli eventuali riscatti, le ricongiunzioni ecc., ed è stato risolto applicando il sistema retributivo più favorevole per il lavoratore, cioè calcolando all'indietro i 40 anni a partire dal contributo più recente. In questi anni, di norma, sono compresi i periodi lavorativi con le retribuzioni più elevate.
San Marino. L'Unione Europea non ha incluso San marino fra i Paesi extra UE che applicano misure idonee contro il riciclaggio ed il terrorismo pari a quelle della Comunità. Pertanto, da aprile, i pensionati Inps non potranno riscuotere l'assegno mensile presso le banche del Titano. La pensione sarà pagata con assegno circolare a domicilio, a meno che gli interessati chiedano di riscuotere in Italia. Si prevede tuttavia che quanto prima, dopo le necessarie misure protettive, possano essere ripristinati i pagamenti presso le banche sammarinesi. Anche San Marino riforma la sua previdenza ed innalza gradualmente l'età pensionabile, oggi a 61 anni, per salire a 65 anni entro il 2017. La convenzione previdenziale con l'Italia " precisa l'Inps " consente non solo di cumulare i contributi versati nei due Paesi, ma di includere direttamente, in virtù della «totalizzazione multipla», anche i contributi accreditati in Svizzera dopo il 1° giugno 2002.
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