La «Passione» di Fasch, una sfida a Bach sul terreno dell'emozione
domenica 8 marzo 2009
Nella Germania del primo Settecento fece grande scalpore la pubblicazione di un volume intitolato Il martirio e la morte di Gesù per il peccato del mondo; scritto nel 1712 da Barthold Heinrich Brockes, il poema offriva una sorta di drammatizzazione degli ultimi avvenimenti della vita del Salvatore, non soffermandosi tanto sulla descrizione dettagliata delle vicende accadute tra l'Ultima Cena e la morte sul Calvario, quanto enfatizzando e amplificando la cifra maggiormente patetica ed emotiva del racconto, attraverso una rilettura dei quattro Vangeli "mediata" da una spiritualità di stampo pietista.
Il libro godette di vastissima popolarità nell'ambiente protestante tedesco, divenendo un vero e proprio best seller, al punto che, nel giro di pochi anni, la cosiddetta Brockes Passion venne affidata al pentagramma da diverse figure di primo piano del panorama musicale contemporaneo come Händel, Mattheson, Kaiser, Telemann (che ne lodava «l'insuperabile impronta poetica») e perfino il sommo Bach, che ne utilizzò alcuni frammenti nella sua Passione secondo Giovanni.
Quando nel 1723 Johann Friedrich Fasch (1688-1758) attinse all'opera di Brockes per completare la sua Passio Jesu Christi era perfettamente consapevole del peso e della responsabilità di questa "sfida a distanza", ma accettò il confronto e diede vita a una lettura del testo personale e originale. L'interpretazione della Schola Cantorum Budapestiensis e della Capella Savaria Baroque Orchestra dirette da Mary Térey-Smith (cd pubblicato da Naxos e distribuito da Ducale) ne mette in particolare risalto la dimensione fortemente teatrale, che raggiunge vette di assoluto valore artistico nella toccante aria che ritrae Gesù mentre si rivolge al Padre invocando pietà per le sofferenze a cui sta andando incontro («Mein Vater, mein Vater!») e nello splendido brano dove si immagina il sangue del Signore confondersi con le lacrime versate dall'umanità dolente e peccatrice («Brich, mein Herz»). Ed è proprio questo il senso ultimo della Passio di Fasch: accompagnare la narrazione biblica con enfasi poetica e senso estetico, perché il suo messaggio possa raggiungere nel profondo il cuore del credente, chiamato non solo ad assistere ma a coinvolgersi in prima persona nell'estremo sacrificio del Redentore.
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