venerdì 12 settembre 2008
Lupus scherzoso. I giornali dedicano pagine intere, i Tg addirittura "aprono" da Ginevra con la notizia sulla" "Particella di Dio" e scrivono o dicono esplicitamente che si tratta del "recupero delle condizioni del mondo nell'attimo dopo la creazione (sic!)". "Dio"? Che tormento per tanti cervelli noti che nelle loro stanze piene di libri, appunti e documenti - "de visu et auditu", direbbe Cicerone - constatano l'inutilità di tanti sforzi. Per un elenco parziale, ma significativo, che diranno i nostri Odifreddi, Augias, Ferraris, Ainis, e all'estero Hitchens, Onfray, Dawkins e loro devoti? Saranno scoraggiati? Si chiuderanno imbronciati nei loro studi blindati, con interdetto di ingresso, in attesa che passi "a nuttata"? Difficile che passi, però. I loro libri, si sa, vendono tanto, ma come ha saggiamente scritto sul "Corsera" (7/11/2007) Alberto Melloni, uno che in storia la sa lunga, non convincono nessuno, salvo i già convinti. "La particella di Dio!" Un fremito dalle parti dei club degli atei, UAAR, "Sbattezzo", "Nogod", "Axteismo" e dintorni, con varie ed eventuali nel condominio terreno. Già: il "virus" di Dio - così lo chiama esplicitamente Dawkins - è prodigiosamente contagioso fin dall' "attimo della creazione", e Lui è specializzato in "prodigi". La cura è davvero difficile. Malpelo pensa a tutti quelli in ambasce di questi giorni, e ricorda un verso di Cesare Pascarella, che si riferiva a Cristoforo Colombo e all'America, ma al rovescio, con loro al posto di Colombo e Dio al posto dell'America. Così: "E più loro s'ammazzaveno pe' coprillo, e più quell'altri je lo riscopriveno!"
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