martedì 17 marzo 2015
L'antica Pompei per ora non rischia di essere cancellata dalla lista del patrimonio mondiale Unesco, dopo che i crolli e le polemiche avevano messo in dubbio l'appartenenza. Gli ispettori dell'organizzazione, nel report che analizza lo stato del sito e l'avanzamento dei lavori di messa in sicurezza e di restauro, registrano infatti «miglioramenti tangibili e significativi nello stato di conservazione del sito». È in sintesi il risultato dei quattro giorni di missione del novembre 2014. Gli ispettori promuovono gli sforzi in corso con il Grande Progetto e raccomandano l'estensione dei lavori a tutto il 2016. Nel corso di precedenti missioni, la commissione aveva verificato che i propositi di intervento corrispondevano «più a intenzioni che ad azioni» cosicché, tra il 2010 ed il 2013, non avevano constatato «reali modifiche dello stato dei luoghi«.Il rapporto precisa: «Sono state eseguite sostanziali opere di restauro sul sito, principalmente nel contesto del Grande Progetto Pompei, ma anche nell'ambito del programma di manutenzione ordinario». In corso lavori in nove delle tredici domus identificate a rischio nel 2013. La gestione del sito, scrivono gli inviati Unesco, «è stata riorganizzata creando una speciale Soprintendenza autonoma per Pompei, Ercolano e Stabia. Ciò significa che gli sforzi possono essere concentrati sui monumenti vesuviani, senza dover avere a che fare con il Museo nazionale di Napoli e tutti gli altri siti archeologici della provincia di Napoli». Il sito archeologico più visitato al mondo avrà ancora il marchio Unesco. Ma guai a fermarsi.
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