sabato 25 luglio 2009
Ieri qui ho scritto sul prof. Canfora che sulla "Stampa" liquidava la Sindone di Torino che corrisponde perfettamente ai dati evangelici e contestando un libro di Barbara Frale che intrecciava Sindone e un po' di storie sui Templari " è la moda, oggi " concludeva deciso: la Sindone vale come «la piuma dell'Arcangelo Gabriele» della novella boccaccesca di Frate Cipolla. L'altro ieri la Frale replica: Canfora non ha letto il mio libro, e scrive per puro pregiudizio. Finito? No. Ieri, sempre "Stampa" (p. 32) Canfora torna a graffiare e va alla radice, tutta sua: non solo chi prende sul serio la Sindone, ma chiunque ha una fede religiosa, nessuna esclusa, è affetto da «sanfedismo, malattia infantile» che " annota malinconico " nasce «dal declino della razionalità" e dal "clima di ritornante cecità sanfedistica». Perciò, conclude orgoglioso, io «preferisco Boccaccio»! Che dire? Concesso che qualche confusione viene dal mettere insieme Sindone e leggende pur di moda sui Templari, soprattutto che sempre ieri, stessa "Stampa", stessa p. 32, Canfora avrà letto " speriamo con profitto " il pezzo magistrale di Pierluigi Baima Bollone, scienziato e da decenni studioso del problema, sulla unicità accertata e assoluta della Sindone: certamente non una pittura, certamente di origine mai pienamente spiegata e già alla fine del XIV secolo ispiratrice di grandi opere pittoriche, per esempio del Beato Angelico, corrispondenti anche in minimi particolari ai dati del lenzuolo oggi a Torino. Dubiterà un attimo, il prof. Canfora, delle sue sicurezze davvero «sans/fedistiche»? No: gli ultimi giapponesi non si arrendono mai.
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