L'oro puro dietro il luccichìoMarcoVoleri
giovedì 24 febbraio 2022
«Quanto costa quella collana?». «Questa è presa davvero bene, signora. È oro ma non luccica. È comunque l'oro più prezioso, ventiquattro carati, un vero affare. Metallo giallo purissimo, altro che quello che trova nelle gioiellerie a diciotto carati! Si fidi di me, quello viene lavorato e mischiato con altre leghe metalliche».
Non è tutto oro quel che luccica: quante volte abbiamo sentito questo proverbio? La frase è di semplice essenza, profuma in modo deciso quando la si sente dire da qualcuno. Si capisce subito il significato. Tanti comportamenti a prima vista sembrano validi, molte situazioni accecano a un primo sguardo, per quanto brillanti e luminose, ma poi, dopo una indagine appena più approfondita, sono meno piacevoli, convenienti o lodevoli di come appaiono.
Pare che questa espressione – «Non è oro tutto ciò che luccica» – si sia diffusa grazie alla sua presenza ne Il mercante di Venezia di William Shakespeare. L'espressione è presente su uno degli scrigni offerti a Porzia da uno dei suoi pretendenti, il Principe del Marocco: «Non è oro tutto ciò che luccica. Te l'hanno detto spesso e sai che molti la vita hanno venduto per vedere di me solo l'esterno». Leggo questa frase e mi vengono in mente i ballerini che, per realizzare una coreografia, passano ore sulle punte, curando i piedi tra cerotti, rossori e lividi. In questo caso l'«esterno» è il risultato di qualcosa di straordinario che si dona agli altri: uno spettacolo provato per giorni o mesi.
Ma quante volte si vende quello che di più prezioso si ha solo per far vedere l'esterno, la merce migliore, un profumo che in realtà non ci appartiene? E ancora, quante volte osserviamo – tra l'ammirato e l'invidioso – il successo di un parente, l'obiettivo raggiunto da un collega, la famiglia che crediamo sia più felice della nostra, l'amico che ottiene il posto di lavoro che abbiamo sempre sognato, e vediamo tutto come oro luccicante? Dietro a ogni cosa c'è qualcos'altro che non luccica ma che spesso è più caldo e luminoso di quello che i nostri occhi ci regalano.
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