mercoledì 22 novembre 2006
"Spaesati": Grillini e Villetti vivono in un altro Paese da decenni; non vedono questo e dicono sempre la stessa cosa. L'altro ieri in Vaticano il presidente Napolitano, noto "laico" nel senso corrente del termine, in pieno accordo non solo con il Papa, ma anche col Concilio, col testo del Concordato aggiornato nel 1984 e con la Costituzione italiana, ha ricordato che Stato e Chiesa sono distinti, certo, ma possono e debbono collaborare. Ieri su tutti i giornali c'era l'esplicito richiamo presidenziale della politica ai "fondamenti etici e spirituali" e il riconoscimento del "ruolo storico e della sempre viva lezione ideale del cristianesimo", della "dimensione pubblica del fatto religioso" e dell'azione della Chiesa nel sociale. Consonanza piena. Tutto chiaro: in questo paese, l'Italia, costruita in tutto, passato e presente, anche - sottolineo anche - dall'eredità cristiana, c'è e deve esserci armonia e collaborazione tra Chiesa e Stato. Firmato: Benedetto XVI e Giorgio Napolitano. Paese unito, in questo: ieri su tutte le pagine. Salvo che nelle testine e nelle paroline degli "spaesati" Grillini e Villetti, che (agenzie tutte, e "Corsera", p. 5; "Repubblica", p. 6, "Unità", p. 3, ecc") dicono al Presidente che sì, è stato bravo lui, ma non ha capito che il Papa, come i suoi predecessori da Pio XI in poi, non vuole risolvere "la questione cattolica", che è - parola loro di sempre - "il cancro di questo Paese". Quale? Una domanda degna di non ottenere risposta.
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