L'invocazione «Pro pacem» di Savall perché la speranza diventi realtà
domenica 7 aprile 2013
«In alcuni progetti faccio suonare insieme musicisti turchi e armeni, siriani, palestinesi e israeliani; sono infatti assolutamente convinto che l'arte sia il frutto della pace e noi stiamo lavorando tutti insieme perché possa diventarne anche la radice»: con queste parole, estrapolate da una recente intervista rilasciata ad Avvenire, Jordi Savall ha voluto porre l'accento sul cuore vivo che ha sempre mosso la sua attività di studioso, didatta e interprete e che – nella duplice veste di esecutore (con la nobile voce della sua viola da gamba) e di direttore d'orchestra – lo ha sempre spinto al di là dei naturali confini dello spazio e del tempo, dei repertori e dei generi musicali.Una vera e propria missione che ora ha preso la forma e la sostanza di un nuovo progetto intitolato Pro Pacem, un libro-cd che si compone di un volume di 1.200 pagine con citazioni letterarie, statistiche e saggi tradotti in otto lingue (inglese, spagnolo, francese, tedesco, italiano, catalano, arabo ed ebraico) e di un disco che attinge all'ampio catalogo dell'etichetta Alia Vox (distribuita in Italia da Tàlea) per dare vita a un ricco mosaico sonoro che Savall – accompagnato dalle compagini della Capella Reial de Catalunya e dell'ensemble Hespèrion XXI – ha ricomposto attraverso le tessere di brani vocali e strumentali provenienti dalle più disparate tradizioni d'Oriente e d'Occidente: tra gli arcaici oracoli delle Sibille (risvegliati dal timbro inconfondibile del compianto soprano Montserrat Figueras), le preghiere coraniche e la liturgia ebraica, i lamenti sefarditi e i canti d'esilio armeni, intervallati dal ritorno ricorrente di uno dei più antichi canti cristiani di invocazione alla pace, Da pacem Domine, riproposto nell'originale intonazione gregoriana, negli adattamenti polifonici rinascimentali di Gilles Binchois, Josquin Desprèz e Orlando di Lasso, fino alla nuova versione approntata dal compositore contemporaneo Arvo Pärt.Un progetto da sfogliare con cura e leggere attentamente, da ascoltare e soprattutto meditare, per seguire pagina dopo pagina, nota dopo nota l'emozionante percorso con cui Savall ci guida lungo le vie, spesso tortuose, della speranza in «un mondo senza guerra né terrorismo, per un disarmo nucleare totale».
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