L'errore è cartaceo e dimenticabile ma una didascalia non si sbaglia
venerdì 13 ottobre 2017
Da diversi anni trascorro con gli allievi della Scuola di giornalismo dell'Università Cattolica qualche ora di laboratorio sull'informazione religiosa, il cui presupposto non è tanto quello di istigarli a specializzarsi in “vaticanismo” e dintorni, quanto quello di dotarli di strumenti per trattare su un mezzo generalista, magari stando al desk, una notizia che abbia contenuti religiosi senza incorrere in troppe sgrammaticature. Per convincerli dell'utilità di questi strumenti, all'inizio faccio loro presente che nessun lettore delle pagine sportive darebbe credito a un giornale che pubblicasse una foto di Conte scrivendo che si tratta di Allegri.
Ecco, appunto. Sul suo profilo Facebook, il collega Fausto Gasparroni, dell'Ansa, segnala ciò che tanti hanno visto con stupore, e cioè che l'11 ottobre “La Repubblica” ha illustrato un'intervista al cardinal Bagnasco – sulla questione Ilva – con una foto del cardinal Bertone. Errore cartaceo e quindi irredimibile, ma dimenticabile: nella versione online ( tinyurl.com/y9vpy283 ) l'intervista non è illustrata. Nei commenti si ragiona, tra il serio e il faceto, su come e perché queste cose accadono, distinguendo, come è giusto, tra chi ha scritto il pezzo e chi l'ha messo in pagina. Non escludo che chi ha scelto la foto abbia cercato “arcivescovo di Genova”, e, trovata un'immagine di colui che di Genova è stato arcivescovo tra il 2002 e il 2006, non si sia avveduto del fatto che non era l'arcivescovo “giusto”. Ma bisogna pur dire anche che, nel novero dei porporati italiani, Bertone e Bagnasco sono certamente tra i più presenti nelle cronache, anche in quelle non specialistiche; tanto quanto, tra gli allenatori di calcio, lo sono Conte e Allegri. Difficile allora spiegare l'errore se non con la marginalità in cui la notizia religiosa ordinaria (cioè senza Papa, né scandali, né polarizzazioni) viene effettivamente confinata in molte redazioni. Ciò non toglie che una foto è una foto: la didascalia non si deve sbagliare, che si parli di calcio, di Chiesa o di orologi a pendolo.
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