Pulci sull'elefante? Ci sono. È libertà. C'è anche quella di far loro" le pulci. Sono piccole, vedono solo un pezzettino d'elefante e raccontano quello. Visto qui ieri il corsivo "verde" esultante di "Repubblica": il Papa finalmente non "in prima pagina" ha "un'accoglienza da seconda serata"! Sbagliato in tempi e sostanza, ma ieri "Il Corsera" (p. 4) dava alla pulce l'onore della menzione e in prima pagina, titolando su "L'esordio freddo dei giornali", insisteva sul fatto che Benedetto XVI "è in patria, non a casa". Eppure stessa pagina, a 5 cm di distanza, Luigi Accattoli, che di "elefante" qualcosa capisce, scriveva: "ieri abbiamo visto che c'è un calore dei tedeschi per il loro Papa". "Freddo" o "calore"? Pulci. Il giorno prima sempre "Corsera" (p. 14), qualcuno contrapponeva "il carisma" di Roger Schutz, ucciso a Taizé, al viaggio papale, richiamando solenne il dovere di "insegnare ai giovani credenti accorsi al richiamo del Papa che il centro è soltanto Gesù, e nulla deve oscurarlo". Come se "l'elefante" non avesse proclamato, proprio l'altro ieri, nel suo discorso all'arrivo tra i giovani: "È Gesù la felicità che cercate!" Pulci. A modo suo, minimo, ieri, anche "Repubblica" sente il bisogno, prima pagina, di sottolineare che sì, "centinaia di migliaia di giovani" salutano il Papa, ma "a Colonia, città del buonumore e del Carnevale" e a p. 10 che il libretto ufficiale della visita parla della Sinagoga di Colonia, ma "dimentica i nazisti". Più pretenziosa la prima del "Manifesto": la grande Croce di legno si è spezzata nel trasbordo? E' "la rivincita" di Gesù Cristo e della Croce! Pulci"
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