L'azzurro ridiventato popolare ci tenta con i giochi di parole
venerdì 9 luglio 2021
Su WhatsApp mi hanno girato un meme. Ritrae l'esultanza di Federico Chiesa dopo il gol alla Spagna, accompagnandola con due frasi. Sopra alla foto: «Chiesa… Chiesa… Chiesa… è sempre la Chiesa che risolve i problemi dell'Italia»; sotto alla foto: «Firma per 8 x mille». Non compare, ovviamente, né sul sito né sulla pagina Facebook "8xmille.it" del Servizio Cei per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica; Google lo rintraccia sul profilo Twitter di Rosalino Granata ( bit.ly/3yB2QjQ ), che si presenta come «scrittore e poeta di haiku». Proviene invece da un ambiente ecclesiale tra i più riconoscibili e autorevoli il tweet «#Chiesa… sempre Chiesa!», postato subito dopo la fine della partita del 6 luglio. Lo si deve infatti al direttore de "La Civiltà cattolica", padre Antonio Spadaro, ripreso dal quotidiano online "Open" ( bit.ly/36mPHyI ). Va detto che questo atleta, per i giochi di parole a sfondo religioso, rappresenta una vera tentazione: il nome si abbrevia in "Fede" ed è fidanzato con Benedetta. E va aggiunto che pure in questo è figlio d'arte: ricordo bene che "Famiglia Cristiana" dedicò al padre di Federico, Enrico, anch'egli attaccante della Nazionale, la copertina del numero che presentava gli Europei di calcio del 1996 con il titolo «Forza Chiesa», di certo non ignorando, alla pari di padre Spadaro venticinque anni dopo, il doppio significato che quel titolo assumeva su una testata così popolare tra i cattolici italiani. Dal canto suo il telecronista di Sky Fabio Caressa ha commentato il gol di Chiesa alla Spagna nella stessa chiave, ripetendo le parole pronunciate dopo quello all'Austria: «La Chiesa al centro del villaggio». Ovvio che, lanciando l'hashtag #Chiesa, si trovino numerose variazioni sul tema. Trascurando quelle, immancabili, di ispirazione anticlericale, ne riporto una di buon auspicio, firmata da un altro figlio (anzi, nipote) d'arte, Andrea Iacovitti: «Domenica tutti in #Chiesa. E il #Kane lasciatelo fuori, mi raccomando».
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