sabato 26 giugno 2021
Ho promesso all'amico professore Remo Roncati, già autore di molti scritti e amante di storia, di leggere e poi scrivere su questo mio piccolo posto su "Avvenire" un riassunto del suo ultimo lavoro: La Chiesa cattolica e lo Stato italiano (Solfanelli). Quando ebbi in mano le sue 288 pagine, sembrava mi dicessero: ma come puoi leggere con attenzione questo serio lavoro e suscitare interesse nei lettori, nelle poche righe della tua rubrica, per un argomento tanto vasto e profondo? Chiederò ai lettori che amano la storia di leggerlo con pazienza, forse spinti anche da ciò che sono stata capace di scrivere, sebbene illustrando i vari temi solo con poche parole. Da non dimenticare, prima di ogni cosa, l'introduzione in cui si parla del 17 marzo 1861, giorno della proclamazione dell'Unità d'Italia, quando ci si trovava di fronte a un paese inquieto, con grandi squilibri economico-sociali, con cittadini legati alle loro regioni e città, ma non allo Stato. Questo ci introduce al tema del testo che «vuol dare un contributo chiarificatore sulla storia dei rapporti tra Regno del Piemonte e Stato Italiano con la Chiesa cattolica durante il Risorgimento e negli anni successivi». Il volume in questo modo ci spinge a non dimenticare le origini e la formazione del potere temporale della Chiesa cattolica in Italia. Il ricordare che attraverso le parole di Gesù la nuova religione cristiana aveva detto beati i poveri di spirito, gli afflitti, i miti e coloro che avevano fame e sete di giustizia, secondo Matteo, rovesciando il senso dei valori del mondo. L'autore ci ricorda l'esempio di una via aperta al cristianesimo già nell'anno 35 per l'aiuto dell'imperatore Tiberio, che emise un editto valido per Roma per la salvaguardia dei cristiani romani. Ma ci fu poi una prima repressione voluta dall'imperatore Nerone che, scrive l'autore, «bagnò il suolo della città col sangue di molti cristiani e tra essi anche quello di Pietro e Paolo». Dalla prima storia cristiana l'autore passa attraverso molte pagine a descrivere il lungo cammino della Chiesa, attraverso momenti di persecuzione e di grandezza. Non mancano le interessanti storie dei monasteri, dei momenti di conflitto e di pace tra la Chiesa e gli stati attraverso i Concordati. Il volume ci accompagna attraverso il Congresso di Vienna col nuovo assetto dato all'Europa. Non si può in poche righe riassumere la grande e importante politica della Chiesa, del modernismo occidentale e della storia di Pio XII. In queste pagine niente viene dimenticato della politica del nostro Paese e della sua storia nei confronti dello Stato del Vaticano, con serietà e quell'equilibrio che i fatti concreti e la storia ci raccontano.
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