sabato 9 ottobre 2021
Giusto due mesi fa finivano le Olimpiadi, come sempre un'oasi di bella sportività, tanto che vince anche chi arriva terzo. La fama, quella, è un'altra cosa: se non fai la grande impresa, e allora busseranno alla tua porta sponsor milionari, dura più o meno il tempo di tornare a casa. Nel caso di Maria Andrejczyk anche meno. Seconda a Tokyo dietro la cinese Liu Shiying, la giavellottista ha messo all'asta la sua medaglia d'argento. Nobile il motivo: aiutare un bambino, polacco come lei, a pagare una costosissima operazione salvavita negli Stati Uniti. «Non mi ci è voluto molto per decidere – ha spiegato la 25enne – sapevo di fare la cosa giusta». Forse dietro al gesto c'è il ricordo della brutta malattia diagnosticata a Maria nel 2018, di sicuro l'asta è stata un successo, con l'argento olimpico “battuto” a 110mila euro. Un bel po' di soldi per avvicinare il raggiungimento della cifra necessaria al viaggio negli Usa. In più, come nelle migliori fiabe, il lieto fine. La catena di supermercati che ha comprato la medaglia ha infatti deciso di restituirla a chi l'aveva conquistata. Tenerla, magari esporla in un grande magazzino, sarebbe stata poco meno di una “bugia”. Perché, non fatevi ingannare, a Tokyo Maria ha indossato l'argento ma aveva vinto l'oro. Della generosità.
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