martedì 24 luglio 2018
Un mare e una terra di mezzo. Il deserto da una parte, un mare e poi l'altro deserto, quello della coscienza. Piove a Niamey e nel Sahel. E come al solito arrivano le inondazioni, perché nessuno si prepara al diluvio. Del vecchio Noè si sono ormai perse le tracce e dell'arca da lui utilizzata per salvare dal diluvio persone e animali nessuno ha mai saputo il porto di approdo. L'Ocha, organismo onusiano di coordinamento umanitario, conferma in Niger 13 morti e migliaia di sfollati. I meteorologi l'aveva annunciato da tempo e i tecnici avevano predetto: oltre 170mila di senza casa nel solo Niger.
La costruzione dell'arca che salva non è prevista in nessun cantiere. Si preferiscono le Grandi Navi Veloci, le Msc Crociere; quella inaugurata da un paio di mesi, è la più grande e lussuosa di tutte. La "Sinfonia dei Mari", costruita dai cantieri di Saint Nazaire in Francia. Con una capacità di 5.480 ospiti, per 2.774 cabine e 2.390 membri dell'equipaggio. Un'arca costruita per salvare una specie in estinzione occidentale. Con 16 ponti e 9 metri di pescaggio.
Per gli altri non c'è nessuna arca, con cabine ed equipaggio. Nessuna
crociera che viaggi per un anno attorno al mondo civilizzato. Basta cliccare su Google, alla voce "Naufragi, migranti, luglio 2018". Una lista nella quale manca lei, l'arca, e appaiono invece i titoli seguenti, messi in ordine di "disperazione".
Ancora un naufragio nel Mediterraneo, solo una donna sopravvissuta. Omissione di soccorso o naufragio? Sopravvive solo una donna. Nuovo naufragio in Libia, si ribalta barcone. L'Acnur: ci sono 63 dispersi. Migranti, naufragio a nord Cipro: 19 morti e 25 dispersi. Migranti, nuovo naufragio al largo della Libia: 114 dispersi. Oltre 1.400 i morti nel 2018. Nuovo naufragio davanti alla Libia: dispersi 63 migranti. Naufragio al largo della Libia, 27 persone coinvolte... Migranti, 63 dispersi, naufragio al largo della Libia...
Nessuna arca in vista, e nessun cantiere navale che si proponga di farne una, eppure persino Dio, nel suo piccolo e secondo la Genesi, aveva dato indicazioni assai precise a questo progetto pensato in extremis. E Noè aveva eseguito con perizia il progetto divino.
Certo, non sono le dimensioni della "Sinfonia dei mari", e neppure c'era da aspettarselo, vista l'epoca, la mancanza di tempo e il materiale di tipo artigianale utilizzato al momento. Legno resinoso, canne e bitume di fortuna, dentro e fuori per assicurarne l'impermeabilità. Appena 300 cubiti di lunghezza, 50 di larghezza e 30 di altezza, un cubito misura circa mezzo metro. Forse c'era persino un tetto a spiovente e sicuramente le scorte alimentari per una quarantina di giorni del mese di luglio di quell'anno. Fu salvato il genere umano e furono salvati gli animali che, due per due senza clonazione, era stati anch'essi imbarcati nell'arca. Dio ne chiuse a chiave la porta.
Non si registrarono perdite umane o animali. Quando, alla fine del diluvio, si trattò di andare a vedere com'era il mondo, le colombe tornarono con un ramoscello d'olivo la prima volta. La seconda volta non tornarono più all'arca. Si capì che il diluvio era finito e il popolo dell'arca scese sulla terra ferma per le formalità di rito. Quanto al ramoscello d'olivo, c'è chi giura d'averlo visto in mano di una donna, unica sopravvissuta dal naufragio, che non ricorda più da dove era partita.
Niamey, luglio 2018
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