venerdì 13 novembre 2015
Un pasto per un bambino siriano che vive in Giordania in un campo profughi costa 40 centesimi di euro, molto meno di quanto si paga un caffè in Europa. Due miliardi di persone possiedono uno smartphone, un numero che è 20 volte quello dei bambini che soffrono la fame nel mondo. Collegando questi due impressionanti dati, il World food program delle Nazioni Unite ha lanciato un progetto di raccolta fondi, attraverso lo sviluppo di una app gratuita per smartphone che permette alle persone in giro per il mondo di donare denaro per aiutare a fornire cibo a chi non ne ha. «Share the Meal» è il nome della app, disponibile per Android, per Ios e su acquistabile su Amazon, sviluppata da una start-up a Berlino. I soldi raccolti, a partire da 40 centesimi al giorno, contribuiscono a finanziare razioni di cibo per pasti scolastici in Giordania e negli altri Paesi al confine con la Siria, dove si trovano 4 milioni rifugiati siriani. «Il semplice atto di condividere un pranzo è ciò che unisce tutte le persone nel mondo. Questa versione digitale del condividere un pasto è un modo tangibile con cui la generazione Zero Hunger può agire per porre fine alla fame», ha spiegato la direttrice esecutiva del Programma Onu, Ertharin Cousin. L'applicazione è stata già sperimentata Germania, Austria e Svizzera per aiutare i bambini del Lesotho, in Africa australe. In quell'occasione, grazie all'iscrizione di oltre 120mila persone sono stati forniti 1,7 milioni di pasti. Al momento, già 130mila persone sono attive su «Share the Meal» e quasi 2 milioni di pasti sono stati condivisi.
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