giovedì 6 settembre 2012
«È quando sta nascendo, del resto, che l'amore ha un fascino inesplicabile». Parole di Don Giovanni, nella versione di Molière. Tutt'altro che disinteressate: il più famoso seduttore di tutti i tempi sta giustificando la propria smania di incessanti conquiste femminili. Ma Don Giovanni è un mito, non una maschera della Commedia dell'Arte. Un tipo tragico, simbolo di un'inquietudine perenne. La frase riportata ha un senso profondo, che va ben oltre le avventure del famoso seduttore. Sempre l'amore ha un fascino inesplicabile, misterioso, quando si manifesta, nella sua fase nascente. Ciò non riguarda solo il sentimento tra due persone, ma l'amore nella sua accezione più vasta: un'amicizia, l'incontro con una città o un luogo o una nuova realtà: la persona da poco conosciuta, la visione di Roma, o Venezia, o Brooklyn o Istanbul che non conoscevi direttamente, il concerto degli U2 grazie a un invito, per caso e per la prima volta. Questa fase nascente di un amore, di ogni amore, è traboccante di fascino perché piena di mistero, di non conoscenza. L'amore sarà maturo, sarà pianta, quando l'altro, il suo oggetto, perso il fascino dell'ignoto, ma conosciuto, col tempo, nei suoi pregi e nei suoi limiti, resterà però per sempre, senza ragione, misteriosamente ignoto, sconosciuto, inarrivabile.
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