sabato 24 maggio 2014
Niente ha più forza dell'esempio. Non le esortazioni, non le prediche, neppure le minacce. Nel male, e per fortuna nel bene, l'esempio prevale. Come l'invito a essere generosi: se ripetuto e basta, lascia il tempo che trova, tramutandosi in una sorta di rumore di fondo sovrastato dal primo esempio di egoismo rapace. Ma una persona concreta, vera e viva che dà molto più del superfluo per far stare meglio gli altri, e anzi dona qualcosa di essenziale da cui è difficilissimo privarsi, beh, ecco l'esempio perfetto. È quello che è accaduto a Melbourne, in Australia. Una persona di cui non è stato rivelato il nome – la generosità migliore è anonima, se possibile – viene a sapere che il paziente di un ospedale ha bisogno di un rene. Non sappiamo perché, a quel punto, prende la decisione. Ignoriamo i suoi motivi. Sappiamo soltanto che un estraneo decide di donare il suo rene a un altro estraneo. Non c'è secondo fine, di mezzo non ci sono soldi né notorietà né pubblicità. L'esempio è formidabile e quindi contagioso. Altri cinque sconosciuti decidono di donare a loro volta un rene a chi ne ha bisogno. Mesi di preparazione e alla fine, dalle 8 di ieri mattina, in quattro ospedali di Melbourne è cominciata una raffica di dodici interventi, per espiantare e trapiantare i sei reni. Se i trapianti siano andati a buon fine lo sapremo soltanto nei prossimi giorni. Intanto una cosa è sicura: la generosità ha battuto per sei a zero il menefreghismo. Alè!
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