venerdì 27 settembre 2013
Facciamo un passo indietro. Se la Juve di Conte avanza perchè “assistita” da uno sbandierante che confonde Paloschi con Thereau e annulla il vantaggio del Chievo; se il Napoli ha trovato in Benitez il rivoluzionario condottiero che tuttavia imita il Mazzarri dello sciagurato turnover e pareggia a fatica col Sassuolo; se il Milan di Allegri fa un tempo da Brancaleone e uno da Napoleone e tutti insieme assistono preoccupati al quinto successo della Roma - oggi capolista - del pur bravissimo Rudy Garcia il Semplificatore, non mi sembra il caso di spiegare il tutto in chiave tecnico-tattica. Preferisco dunque scegliere la “versione umana” che in passato mi ha dato tante soddisfazioni e, ancora in fase di “primarie” da scudetto, punto tutto su lui, Francesco Totti, il Supercandidato al successo. Ne approfitto per unirmi al coro dei beneauguranti che celebrano proprio oggi il suo trentasettesimo compleanno. E mi spiego. Non vorrei passare da aruspice che indaga le viscere dei montoni o il volo degli uccelli, ma mi ha colpito il fatto che nel destino di Totti torni puntualmente la Sampdoria, l'altra sera finalmente sconfitta dopo averne subito gli affronti: Francesco, esordiente riserva in A il 28 marzo del '93 per scelta di Boskov (che alla vigilia mi fece l'onore di consultarmi) in Brescia-Roma (0-2), debuttò da titolare in Coppa Italia con la Samp il 16 dicembre dello stesso anno (Roma vittoriosa ma eliminata ai rigori); e riecco i blucerchiati destinati a “battezzare” il suo esordio da titolare in campionato il 27 febbraio del '94, altra sconfitta (0-1) all'Olimpico, finchè - trascorsi 19 anni - riesce a guidare i suoi compagni alla vittoria sulla Samp di Delio Rossi dopo averla subita, anche drammaticamente, per ben cinque volte. Miracolo? Brera - nell'inspiegabile - tirava fuori dalla Lettera22 il suo Eupalla; io noto semplicemente che al 17' della ripresa, con la Roma ancora sullo 0-0 (come sempre quest'anno dopo il primo tempo) entra Francesco e al 20' Benatia va in gol con tocco rapinoso di sinistro da terra e al 43' si chiudono i giochi con il delizioso assist-gol del capitano al cursore Gervinho. Baci & Abbracci. La favola giallorossa continua ma non posso fare a meno di notare - in concretezza - la splendida forma di Totti che festeggia - insieme ai suoi stupendi 37 - vent'anni di Roma, ammirato da amici e avversari, in lista-Prandelli per Brasile 2014, arma vincente di Garcia con lucidità tecnicotattica e energie ancora intatte, degne del più grande calciatore di tutti i tempi, Sir Stanley Matthews, che vinse il primo Pallone d'Oro a 41 anni e aprì e chiuse la sua carriera nello Stoke City, a cinquant'anni. Pallone d'Oro: «Fusse che fusse la vorta bbona», diceva il mio amico Nino...
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