mercoledì 30 novembre 2016
Andrea Fagioli
Un grazie sincero Milena Gabanelli se lo merita. Per vent'anni ha condotto un programma controcorrente. Ha realizzato inchieste senza guardare in faccia nessuno. Così come si dovrebbe, ma quasi mai si fa. Lei, con Report, su Rai 3, ci è riuscita. Non è un caso che per l'ultima puntata della sua conduzione, lunedì scorso, abbia rifatto le bucce, sia pure indirettamente, anche alla propria azienda andando a vedere com'è andata a finire la storia dei gettoni d'oro, quelli delle vincite nei programmi a premi. La Rai, ma anche le altri emittenti, ricorrono a questo espediente, evitando il denaro contante, per non violare la legge sul gioco d'azzardo. Il meccanismo è consolidato dai tempi di Lascia o raddoppia?. Ogni anno dalle casse di Viale Mazzini escono dai sei ai dieci milioni di euro per acquistare i gettoni coniati direttamente dalla Zecca dello Stato che a sua volta compra i lingotti da Banca Etruria. Il problema è che il valore reale finale, per una serie di motivi (tra cui un'ipotesi di frode in commercio), è molto inferiore a quello nominale. Oltre ai gettoni d'oro, la Gabanelli, per chiudere con il botto (lacrime a parte), è andata a vedere che fine hanno fatto altri cinque casi affrontati nell'ultimo anno riguardanti l'immigrazione, i lavori pubblici, le banche, le antenne abusive e i brevetti. «Sono contenta di chiudere in questa maniera», ha detto la conduttrice prima di lasciarsi andare ai ringraziamenti, agli abbracci e all'emozione dopo quelli che lei ha definito «venti indimenticabili anni». Al netto di questo finale e di un po' tutta una puntata da grandi addii, Milena Gabanelli (nata in provincia di Piacenza nel 1954), con il suo stile, ha segnato un'epoca televisiva, anche se non ha mai ispirato simpatia al prima colpo e ha costellato questi decenni con qualche sottolineatura ideologica di troppo, non solo sul fronte politico, ma anche su quello ambientalistico. Ciò non toglie che Report sia stato un avamposto del giornalismo investigativo di qualità, capace di proporre inchieste sul campo, in modo coraggioso, a volte duro, intraprendente ed efficace. Milena Gabanelli dice addio alla sua creatura (resta però “nei paraggi”) e consegna il testimone a Sigfrido Ranucci, autore di tante inchieste e coautore con lei di questa tv scomoda, ma buona. E pensare che Report nacque in terza serata, praticamente a costo zero, con videogiornalisti freelance che utilizzavano la propria telecamera e autoproducevano i pezzi, senza nessuna tutela legale. La Rai l'avrebbe concessa soltanto dieci anni dopo.
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