martedì 21 ottobre 2014
Sara Bahai ha quarant'anni, è single e di mestiere guida un taxi. A prima vista non sembrerebbe una notizia così mirabolante, ma Sara incarna una piccola rivoluzione: è la prima donna taxista di tutto l'Afghanistan. In un Paese in cui alle donne non è concesso andare a scuola o avere un lavoro, lei rappresenta un esempio di coraggio e di risolutezza. Sfidando i pregiudizi e le difficoltà, non appena le è stato possibile Sara si è iscritta a una scuola guida, ha conseguito la patente ed è anche riuscita ad acquistare un'automobile che le permette di scarrozzare i suoi clienti nella città di Mazar-i-Sharif, nella provincia di Balkh. Così, con i 5 dollari al giorno che guadagna, può provvedere ai due figli adottivi e contribuire al mantenimento dei sette nipoti, figli della sorella. «Quando sul mio taxi salgono delle donne e vedono me alla guida – spiega – sorridono e mi considerano un orgoglio per loro. Sono felice che possano vedere che una donna in Afghanistan può avere un lavoro e una vita indipendenti». Soddisfazione più che legittima, date le condizioni in cui versa la maggioranza della popolazione femminile afgana. A riprova, la sua scelta professionale non incontra affatto l'approvazione degli uomini: «Quando salgono clienti maschi mi guardano con disgusto. Secondo loro, le donne che lavorano violano la dottrina islamica, e mi accusano di dare il cattivo esempio». L'istruzione femminile arriva anche alla scuola guida: è solo un vecchio taxi bordeaux, ma cambia tante cose.
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