giovedì 4 settembre 2014
“Foglio” (2/9, p. 1): «Armarsi o benedire. Tutti a chiedersi come farà il Papa a fermare il califfo. Boh». Titolo posto con evidente intenzione e voglia di deridere nella conclusione maleducata. Qualcuno potrà ricordare che un Papa crede anche nella forza delle preghiera? O addirittura ripensare a Leone Magno davanti ad Attila? A provvedere tanta malinconia pensa ieri invece Hans Küng nell'intervista ad Andrea Tarquini su “Repubblica” (p. 19): «Io teologo cattolico voglio decidere da solo quando e come morire». Oibò! Ed ecco che vi leggi l'ironia della domanda: «Se la vita è dono di Dio perché non accettare la possibilità di restituire gentilmente il dono?». A quello strafottente «gentilmente» il «teologo cattolico» Küng replica proclamando che «come e quando morire» lui vuole deciderlo «da solo»! Il giorno prima a Santa Marta Francesco diceva che «tante volte le vecchiette semplici parlano di Dio meglio di un teologo» magari «con 5 lauree, perché hanno lo Spirito di Cristo». Conosco Küng dai giorni del Concilio, a metà anni 80 scrissi i testi per una sua celebre intervista a “Mixer” (Rai2) e varie volte l'ho intervistato per il Gr Rai. Un declino continuo: via via sempre più malinconia.
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