Difese la vera bellezza e la ricchezza della fede
domenica 28 giugno 2020
Il senso della misura, ma anche la ricchezza della dottrina, l’ardore missionario e la volontà di difendere la vera fede, cercando di esporre con chiarezza la verità del Vangelo: questi tratti della figura di sant’Ireneo di Lione, così come indicati da Benedetto XVI nell’udienza del 28 marzo 2007, appaiono come la desccrizione dei compiti di ogni battezzato. Ogni fedele, infatti, è chiamato a conoscere a proporre la mondo la bellezza e la profondità di ciò in cui crede: il messaggio del Risorto. Così fece Ireneo, che era forse originario di Smirne ed era stato discepolo di san Policarpo, prima di diventare nel 177 vescovo di Lione in Gallia. Fu chiamato a succedere a san Potino, vescovo novantenne ucciso durante la persecuzione. Fino alla morte, nel 202 circa, Ireneo fu una guida saggia, un pastore autorevole e un difensore della retta fede, messa a rischio dalle eresie. Altri santi. San Paolo I, papa (VIII sec.); santa Vincenza Gerosa, vergine (1784–1847). Letture. 2Re 4,8–11.14–16; Sal 88; Rm 6,3–4.8–11; Mt 10,37–42. Ambrosiano. Lv 23,9.15–22; Sal 96 (97); Rm 14,13–15,2; Lc 11,37–42.
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