venerdì 3 luglio 2015
«Il sogno si sta realizzando». Alessandro Frigiola, primario di cardiochirurgia all'Irccs Policlinico San Donato, in provincia di Milano, è entusiasta. A settembre, a Duhok, in Kurdistan, riprenderanno gli interventi per salvare le vite dei bimbi cardiopatici. E, ad eseguirli, sarà un'équipe locale, guidata dal dottor Halkawt Nuri, giovane cardiochirurgo che ha completato la formazione in Italia proprio grazie all'Onlus fondata da Frigiola, Bambini cardiopatici nel mondo. «L'abbiamo seguito per sei anni e ora, dopo la recente laurea, tornerà in Kurdistan con una formazione specifica proprio sulle patologie cardiache per garantire ai piccoli cure d'eccellenza», afferma Frigiola. I bimbi in lista d'attesa sono tanti, circa 5mila. Nella regione autonoma irachena, l'incidenza delle malattie cardiache sui piccoli è cinque volte più alta della media. «Da qui l'urgenza di fare qualcosa», conclude il fondatore dell'associazione. Quest'ultima ha garantito anche la formazione di un'altra decina di operatori sanitari, fra medici, infermieri, anestesisti, in modo che le operazioni possano essere realizzate a cadenza settimanale. Non è l'unica novità positiva in arrivo, grazie all'impegno dell'Onlus. «A fine mese riprenderemo le missioni operatorie a Damasco, interrotte a causa del conflitto – conclude il fondatore dell'associazione –. Questo vuole essere un segnale di speranza e un gesto di solidarietà con i colleghi siriani che, coraggiosamente, sfidano le bombe per continuare a curare in mezzo alla guerra».
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