Ci volevano Laziz e i suoi compagni per mettere d'accordo, almeno una volta, israeliani e palestinesi. Il ministero palestinese dell'Agricoltura, l'ente israeliano responsabile dei Territori (Cogat) e il ministero della Difesa dello Stato ebraico hanno lavorato fianco a fianco – sotto lo sguardo vigile dell'associazione internazionale “Four Paws” (Quattro zampe) – per trasferire gli ultimi reduci dello zoo di Khan Younis (Gaza). Quindici animali in tutto – scimmie, pellicani, gazzelle, istrici e la “star”, la tigre Laziz – sono stati portati via dalla struttura, ormai decadente, attraverso il valico di Erez e da lì sono stati ricollocati. La gran parte degli ex ospiti è andata negli zoo di Israele e Giordania, dove potranno ricevere migliori cure e trattamento. Laziz, invece, è stata portata più lontano: il felino, di nove anni, è stato caricato su un aereo con destinazione Sud Africa, dove avrà maggiori possibilità di adattamento. Certo, prima dovrà fare dei test. Secondo “Four Paws”, le sue condizioni sono buone. Il trasferimento non è stata un'operazione banale. È stato necessario un lungo lavoro di preparazione per mettere d'accordo i due eterni rivali. Tanto che gli animali sono stati ricollocati in diverse tappe. A marzo era partito il penultimo gruppo, di cinque esemplari. Aperto dieci anni fa con un centinaio di animali, lo zoo di Khan Younis è stato messo a dura prova dalle successivi crisi che hanno colpito l'area. Impossibile per le autorità della Striscia continuare a provvedere al mantenimento degli ospiti. E, così, con l'aiuto di “Four Paws” li hanno lasciati andare. Verso una vita migliore.
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