Interviste sul coraggio Brava Paola Saluzzi
martedì 26 settembre 2017
«La storia, per insegnare qualcosa, ha bisogno di buoni maestri. In questa casa abita un'ottima maestra». Introduce così, Paola Saluzzi, la puntata di Ritratti di coraggio dedicata a Emma Alatri, classe 1926, diplomata nel 1944 in una sezione per perseguitati politici e razziali, insegnante elementare in una scuola ebraica e da poco commendatore della Repubblica (quando l'hanno chiamata dal Quirinale ha riattaccato il telefono pensando a uno scherzo). A 91 anni suonati mostra una grande lucidità. Si ricorda tutto: nomi, luoghi e date. In particolare quel 16 ottobre quando lei, ragazzina ebrea, fu costretta a fuggire da casa e a nascondersi per evitare il rastrellamento. Vicenda diversa quella di Fabio Ferro, chirurgo pediatra, che ha compiuto 50mila interventi sanitari in missioni umanitarie nel mondo ed è un grande appassionato di fotografia subacquea. Il filo rosso che unisce il medico e la maestra è il coraggio. Lo stesso che segna tutti i personaggi della serie che va in onda su Tv2000 il sabato alle 9.10 e la domenica alle 9.20: dieci storie per coprire temi come l'immigrazione, la malattia, le famiglie fragili, le persecuzioni razziali, il terremoto e il bullismo. Tratto da un'idea di Giuseppe Tramontano, il programma è scritto dalla stessa Saluzzi con Alessandro Buccini e Daniela Ciotola. La regia è di Maurizio Raponi. Ogni puntata inizia proprio con la domanda “Cos'è il coraggio per lei?”. Dopo di che si snoda il racconto dei protagonisti, intervallato da poche immagini di repertorio. Tanti, invece, i primi piani dell'intervistato e anche dell'intervistatrice, che si mostra sempre partecipe. Si riconosce, insomma, lo stile di Paola Saluzzi, che cerca prima di tutto di mettere a loro agio gli intervistati perché quello che conta sono le loro storie. Certo è importante anche come vengono raccontate e ambientate. Per questo le interviste non sono registrate in studio, bensì nelle case o in luoghi comunque familiari agli intervistati in modo da rendere il tutto più spontaneo. Inoltre, più che interviste domanda-risposta sono colloqui, che sembrano mettere a proprio agio anche la conduttrice (che torna a Tv2000 dopo aver lasciato Sky), dimostrando che si può fare buona televisione senza troppe alchimie: l'importante è mettere davanti alla telecamera qualcuno che abbia realmente qualcosa da dire.
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