sabato 10 agosto 2019
Cervelloni e cervellini in parata (offensiva). “Italia oggi” (8/8, p. 7): «Sociologia al posto della teologia». Gianfranco Morra, una fama anche meritata da anni di impegno culturale di intellettuale lucido, si troverebbe a presentare così, e fin dal titolo, la vicenda attuale del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II che è – appunto – pontificio e vive da decenni in dipendenza diretta dal Vescovo di Roma. La teologia “sostituita” dalla sociologia? Ridotto così il contenuto dell'intervento di Morra dice solo l'incomprensione dei fatti, e il voluto malinteso lo trovi subito espresso con queste parole del sommario: «Bastava innovare, papa Francesco invece ha preferito abbattere»! Che dire? Verrà il momento in cui qualche cervellone, magari stagionato e tra quelli che non hanno ancora “digerito” il Concilio, ci racconterà cosa intende per “innovare”: la speranza è l'ultima a morire, anche in certe pagine... Finito, per oggi? Macché! Su un giornale – il solito da tempo – trovo (p. 22) la lettera di un “cervellino” che arruola san Paolo nell'esercito dell'attuale leader della Lega – per altro al centro delle cronache – perché l'Apostolo «ha scritto che ogni autorità viene da Dio» e quindi chi critica Salvini – oggi certo un'autorità – è «bocciato» da san Paolo in nome di Dio, al cui vero parere ovviamente ha pensato il lettore stesso. Chi si oppone all'autorità dunque va contro Dio. Il bello è che stesso giornale (p. 1 e 17) trovo un proclama illustre che denuncia come “gravissimo” l'intervento suddetto del Papa, e quindi opponendosi «all'autorità» – stavolta del Papa – dovrebbe essere “bocciatissimo” da san Paolo. La realtà è che san Paolo con le pretese di certi giornali ha ben poco a che vedere, ed esse vengono da sete di “carriera” di uomini di potere, laico o anche clericale, che per questo si farebbero un Dio a “loro” immagine e somiglianza: fin dall'inizio il contrario del programma di Dio…
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI