domenica 8 giugno 2008
Ridotti all'angolo e "dalla cintola in su": il resto ormai è sotto. Venerdì "L'Unità"(p. 24) " "I conti in tasca a Santa Romana Chiesa" " rilancia "La questua", libro di Curzio Maltese, guinzaglio radicale e mille pregiudizi e svarioni, come mostrato ampiamente da "Avvenire". Sottotitolo: "Viaggio nel denaro del Vaticano". Soliti lamenti sull'8 per mille di «uno Stato laico che finanzia un'istituzione che non riconosce la laicità», e solite dimenticanze di storia e fatti precisi. In realtà l'8 per mille, che per volontà dei cittadini italiani va alla Cei e non al Vaticano, oggi ammonta a circa 1 miliardo l'anno. Coincidenza! Sempre ieri in pagina " "Il Giornale" (p. 1) " un dato secco: con la scuola privata " e frequentata da" cittadini italiani " «lo Stato risparmia 6 miliardi l'anno»! E allora certi falsi, reticenti per calcolo, non salvano dai fallimenti, non solo politici. Con bis. "Il Venerdì" (p. 13, stesso giorno): lo stesso Maltese " stavolta guinzaglio radicale sotto traccia " ironizza pesante perché «La Chiesa benedice l'Italia di Berlusconi». In realtà la Chiesa benedice l'Italia di tutti, ma Maltese è come «la lingua»: batte dove il dente duole. A proposito di lingue, stesso "Venerdì" (p. 107) Augias " "La mia Babele": "Perché la morale non ha bisogno di Dio" " fa sostenere alla Chiesa che «senza Dio non esiste morale possibile», perciò chi non crede non può che essere immorale. Offensivo per chi non crede, ma anche per la Chiesa! Per essa la morale è possibile a tutti, ma senza Dio non ha l'ultimo fondamento. Augias: "Babele" tutta "sua", confusioni e falsi compresi.
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