giovedì 12 febbraio 2015
Mezzo inverno, nevica da due giorni; nel relativo stagionale trattasi di inconveniente non troppo remoto. Il rumore dello spazzaneve nel silenzio della notte non lascia dubbi: Andrea non dorme e la strada sarà aperta. Così stanno facendo gli altri, ne siamo certi. Se c'è un impegno da rispettare si parte in anticipo e le avverse condizioni atmosferiche possono anche garantire il buon umore; il darsi da fare ritempra spirito ed energie, io canticchio e sorrido: quando nevica davvero è un incanto.La regione è paralizzata. Mai avuto così tante informazioni, mai così pochi a darsi da fare. L'informazione nutre sé stessa, s'amplifica a dismisura e paralizza il concreto operare. Solo i reporter sono al lavoro e ormai siamo tutti reporter e diffusori di notizie. Tanto e tale lo sforzo da rimanere sgomenti ad osservare il disastro che incombe ed avanza. Si aprirà un'inchiesta, verrà formata una commissione che impegnerà l'informazione fino al nuovo inconveniente quando immagini e filmati nuovi ridaranno pathos e dinamicità al nostro essere spettatori indignati.Lo spettacolo regge ma è un po' ripetitivo: acqua, neve; caldo, freddo. Anche i nomi con cui battezziamo gli eventi cominciano a perdere glamour. Mitologia e storia hanno gerarchie ben definite, passato Attila s'è già visto tutto.
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