giovedì 20 marzo 2014
Martedì sul "Fatto" (p. 18) Daniela Ranieri allegrotta: «La svolta buona è farsi prete»! Ride scrivendo e vuol far sorridere i lettori. Ecco l'annuncio: per «quei 600mila giovani che cercano lavoro… l'unico porto franco, libero da frustranti tentativi e umiliazioni contrattuali, è la carriera ecclesiastica. Sì, farsi preti. Perché non ci avete pensato?». Segue, sempre allegrotto, «un breve elenco dei vantaggi», a cominciare da «vitto e alloggio gratis». Sarebbe già da discutere, perché spesso non è così, ma è il meno. Il più e nel caso catastrofico è che proprio martedì su tutti i giornali, e proprio sul "Fatto" addirittura due volte (pp. 6 e 14), trovi il ricordo forte di don Peppe Diana, «ammazzato dalla camorra» (ivi, p. 14) proprio perché faceva davvero il prete. Di più: leggo sempre lì che «Don Diana non è più solo». Verissimo: allora era solo, deriso dalla camorra e poi ucciso. Oggi non è più solo, e infatti Daniela Ranieri lo deride messo insieme a tutti i preti che hanno fatto i furbi azzeccando «la svolta buona». A proposito: forse di "svolte buone", a essere pignoli, ce ne può essere anche un'altra: capire poco di tutto e scriverne allegramente sul "Fatto Quotidiano". Geniale!
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