giovedì 20 marzo 2003
Indecenza, e arrangiamenti. Ieri, prima pagina della «Stampa», Forattini disegna il Papa che invoca «pax», e intanto libera nel cielo una colomba con la faccia di Saddam che porta un ramoscello d'ulivo. Insomma: Giovanni Paolo II nel migliore dei casi «utile idiota» di Saddam e nel peggiore complice. Difficile fare peggio. Libertà di opinione nelle vignette, ma anche sulle vignette! Indecente! Né valgono, a riequilibrare il tutto, i pezzi «seri» di Tosatti e Ceccarelli. Anzi. Ceccarelli di suo aggiunge che Giovanni Paolo II implora la pace, ma arriva la guerra, e commenta: «Nei palazzi della politica italiana il Papa è solo». Ricorda, come prova, che a novembre applaudito da tutti
Giovanni Paolo II chiese un atto di clemenza per i detenuti, ma niente si è fatto. Ceccarelli se ne accorge ora, e misura la sua opinione con «i palazzi della politica italiana». Ma chi conosce la storia sa che è così da sempre. Gli appelli per la pace di Benedetto XV (1915) e di Pio XII (1939) ebbero successo? E i richiami di Giovanni XXIII e di Paolo VI per uno sviluppo che non affamasse il Terzo Mondo e non seppellisse le speranze di tanti popoli? Forse nel modo con cui qualcuno misura la «solitudine» dei Papi, e in genere dei seguaci di Cristo, c'è qualcosa che non quadra... Forse. E non c'è vignetta sporca, né misurazione di questo mondo, che valga a togliere senso al grido di chi in nome di Dio e dell'umanità invoca la pace, che non è il contrario della giustizia, ma le è unita in un unico «bacio» (cfr. Salmo 84,11). Sta scritto: «Le mie vie non sono le vostre vie!». Un Papa lo sa.
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