martedì 19 novembre 2019
Ieri in prima del “Corsera” «Essere Venezia», con il rimando a un libro, «il più bel libro mai scritto sulla città: “Fondamenta degli incurabili”». Leggo e un lampo immediato mi porta un'applicazione evidente ad altri e veri... incurabili. Su “Libero” per esempio, prima pagina con ampio seguito interno leggo: «Dieta islamica in Vaticano. Favore ad Allàh: il Papa rinuncia al maiale a tavola», e ancora «Nuova resa: dopo i tortellini al pollo Bergoglio proibisce il maiale per non irritare gli islamici». Meno sfacciato ma simile sul “Messaggero”: «Il Papa (...) lasagne halal per gli islamici». E non manca “Repubblica” (p. 25): «Il Papa, niente maiale al pranzo con i poveri: così mangiano tutti». Autori diversi, giornali diversi, con in più su “Libero” ironia e insulti vari tra prima pagina e interno. Diversità, dunque, ma anche “incurabilità” comune. Qualche decennio fa chi avrebbe ironizzato in pagina sul cattolicissimo «non mangiare carne il venerdì» nel caso in cui qualcuno ne avesse tenuto conto per forza lasciando morire di fame un affamato perché aveva soltanto carne? Ma la domanda urgente è un'altra: era davvero questa su Papa e dintorni la notizia del giorno? Pensate che sempre ieri si poteva leggere che papa Francesco sabato, in udienza al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha detto cose forti sul pericolo della «clericalizzazione» dei fedeli laici, e ancora più forti sulla realtà della presenza sempre più doverosa delle donne «nella Chiesa, anche nei posti di consiglio, anche di governo, senza paura»! Testuale! Quante pagine sono state da sempre scritte per auspicare un diverso ruolo delle donne, come tali, anche nella Chiesa? Tante, firmate anche dagli stessi colleghi, e dalle stesse colleghe che stavolta si divertono con il maiale “escluso” dalla tavola del Papa per i poveri! Incurabili? Continuiamo a sperare di no...
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