martedì 16 gennaio 2018
Ieri, fonte specializzata nel genere, titolaccio mirato volutamente falso: «In Cile scoppia la rivolta contro Papa Francesco». Ma la falsità si fa boomerang e lì sotto leggi che il costo del viaggio papale è «40% a carico della Chiesa e 70% (sic!) sborsato dallo Stato»: 40 + 70 = 100? La cecità non si riconosce e va subito a sbattere. Altre declinazioni di vista difettosa? Ieri (“Repubblica”, p. 27) titolo: «Le elezioni nel disinteresse della Chiesa». Disinteresse? Le due colonne snocciolate lì sotto mostrano il vezzo di parlare da soli, ma per tutti. Il bello, o il brutto, è che sempre ieri e sempre in pagina trovi l'opposto. Su “La Stampa” (p. 7) protesta indignata: «La Cei ha un ruolo politico e benedice le larghe intese». Pare saperla lunga il politico, ma ha letto malamente anche lui, tutto per conto suo, un intervento ecclesiale di tutt'altro contenuto, e in aggiunta – cecità evidente – commenta acido: «Certi discorsi me li aspetto dal vecchio compagno di sinistra al bar». Fulminante! Altre “perle”? «Papa in Cile e Perù. Lo accoglie il sisma»: così (p. 11) sul “Tempo”, in materia antipapale sempre generosissimo. E infatti a p. 1 ecco l'eterno principiante, tra astrologia e rebus, con l'annuncio che domenica «Il Papa celebra la Santissima Immigrazione»! Risulta “ossessionato”, l'autore, dal ricordo ripetuto del problema immigrati, e chiede conforto ecclesiastico da un «monsignore» che in esso vede solo «la catastrofe della islamizzazione del Bel Paese», fattosi dunque brutto. Ultima “perla”. Leggo in rete colta che il comando di Gesù – «Andate per tutto il mondo, annunciate il Vangelo a ogni creatura» – non può averlo detto Gesù, e infatti non se ne trova traccia in San Paolo. Domanda: ma allora perché Paolo (I Cor. 9, 16) scrive: «Guai a me infatti se non annuncio il Vangelo»? Pare proprio la “traccia” di un “comando”... Di chi?
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