venerdì 30 marzo 2012
Esibizioni e riserbo: ieri due facce in pagina. La prima, esemplare di dilettantismo arruffone colpevolmente disinformato. In prima del "Messaggero" ci pensano Valentina Errante (non si scherza mai sui cognomi, vero?) e Cristiana Mangani con "lancio" squillante: «Io, il frate delle beatificazioni, ho dato a Lande due milioni dei fedeli». Inizio ammirato: «È l'uomo intorno al quale ruotano tutti i processi di beatificazione d'Italia… dalle sue mani passano tutti i fascicoli…». È il racconto di una truffa, ma la presentazione dell'eventuale truffato è un capolavoro. «Tutti i processi di beatificazione ruotano attorno al frate»? Proprio "tutti"? Sanno, le due colleghe cos'è, dov'è, come lavora la Congregazione per le Cause dei Santi? Non pare, ma la millanteria roboante va in prima con seguito a p. 17 in piena confusione di idee, fatti e nomi di banche, alla rinfusa. A loro interessa «il frate delle beatificazioni»: il resto è nebbia dilagante in pagina. E le perle? Una, sempre ieri, appare lucente per intelligenza, ma come nascosta a p. 2 del "Foglio", nella "Piccola Posta" di Adriano Sofri. Da lui spesso ho dissentito. Stavolta registro felice. Parla dell'incontro tra il Papa e Castro, a Cuba: «Dal punto di vista della filosofia della storia, e degli scherzi della vita, si potrebbe guardare la fotografia e metterla così: che Fidel rappresenta il passato, e Benedetto XVI il futuro». «Si potrebbe» – sì – e farlo dimostra intelligenza e onestà. Talora il meglio del «passato» – e ce n'è ancora tanto – sopravvive solo grazie alla resistenza di quanto appariva tale, e invece si rivela futuro: addirittura un futuro già presente. Nel caso, per servirvi, da 2000 anni…
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