venerdì 26 agosto 2005
Incompetenza con gran serietà. Ancora pagine polemiche con il "creazionismo" tout court, come se creazione ed evoluzione si opponessero come tali. Invece è così solo se per creazione si intende il tutto, creato all'inizio come ora lo vediamo, con l'addio a qualsiasi scienza, e per evoluzione si intende uno sviluppo solo casuale e materialistico, con l'addio a qualsiasi Creatore. "Repubblica" è ferma all'aut aut. Mercoledì da Washington titolo strillo su intera p. 15: "Tutti contro Darwin. L'America si scopre neocreo. Mai così numerosi i seguaci del 'disegno intelligente'". Nel testo Vittorio Zucconi fa qualche giusta distinzione, ma titoli, sommari e box riassuntivi, cotti in redazione ad uso del lettore che "beve", muovono gli affetti indignati contro i retrogradi che ancora credono in Dio. Ma con lapsus rivelatore. Ecco un colonnino che spiega la "complessità" nelle concezioni dei "Darwiniani": "Le strutture biologiche si sono costruite prendendo in prestito strutture preesistenti per nuovi scopi". "Scopi", cioè "fini": di chi? Riemerge così il "disegno intelligente" e gli strilli di superficialità partigiana che pare trionfare in redazione vengono puniti. Vale anche, stesso giornale, grande strillo a tutta p. 26: "Svelato il segreto dell'effetto placebo". Tra varie amenità l'annuncio: "Gli orientali vedono la vita in modo diverso: lo svela un esperimento"! Nuovo strillo a p. 28: "Salvia, liquirizia, artemisia. Quelle piante fanno miracoli"! Insomma: festa di "scienza pura" targata "Repubblica". Che dire? Basta, p. 17, la vignetta di Bucchi: "Da noi le perle del pensiero sono prodotte dalle cozze". Autocoscienza!
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