martedì 4 settembre 2018
Inchiostro simpatico. Per leggere ci voleva il calore, a rischio di incendiare lo scritto... Ci ho pensato trovando in rete (12/6) che Marco Tosatti, collega di tanti anni, presenta «le radici della crisi nella Chiesa cattolica» di oggi, vive in tante lettere compiaciute tra il cardinal Ottaviani e il vescovo Lefebvre, e questo «meno di un anno dopo il Concilio». Dissenso? Fino allora guai per chiunque mettesse in discussione un testo di Papi e dintorni, soprattutto dell'allora S. Offizio guidato proprio da Ottaviani, conosciuto di persona: affabile e popolaresco, “carabiniere della fede”. Mi riscaldo e quindi leggo che un primo vero dissenso nella Chiesa cattolica fu mosso da lui. Infatti Tosatti, che ha dato una mano a chi vive oggi il dissenso più radicale nei confronti di papa Francesco, scrive che il 24 luglio 1966, neppure un anno dalla fine del Vaticano II, Ottaviani «faceva giungere ai vescovi una lettera che elencava i dieci errori che si erano manifestati dopo il Concilio». «Dopo»? Leggi, ma pare proprio a causa del Concilio, che questi «errori dopo 50 anni mantengono tutta la loro attualità». Elenco: negazione della verità oggettiva, “relativismo” e cedimenti all'immoralità specie nel campo della sessualità e del matrimonio. Pensi alle polemiche sulla Amoris laetitia calde e brucianti, e l'inchiostro simpatico ti dice che oggi certe polemiche contro papa Francesco sono la ripresentazione ritardata della stessa musica di potere. Non basta! Leggi che il 20 dicembre 1966 Lefebvre enumera i suoi «dubia» (toh! La simpatia dell'inchiostro! ndr) davvero apocalittici: dalla negazione delle fonti della rivelazione alla necessità della grazia e del Battesimo, alla libertà religiosa scandalosamente difesa nel Concilio e addirittura ai fini ultimi. Domanda: come avrà fatto il Signore, da allora ad oggi, a salvare la sua Chiesa? Mistero!
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