mercoledì 24 marzo 2021
Nella Prefazione a Il cielo come una tenda, di Sergio Valzania (Edb, pp. 112, euro 10), Andrea Monda, direttore dell'Osservatore Romano, scrive: «Questo è un libro che pone al centro la questione dei significati, che per l'autore è più urgente rispetto a quella dei "valori" o, meglio, la crisi dei valori può e deve essere affrontata partendo, ripartendo, dalla crisi dei significati. È un lavoro di memoria quello che compie Valzania, che si muove a ritroso per ricordare al lettore distratto di oggi le origini e con esse le potenzialità di ogni singola parola, soprattutto le più semplici, le più elementari». Perfetto. Siamo nel territorio della "rettifica delle parole" che Confucio stabiliva come regola essenziale per il buon governo, e che Ezra Pound non si stancava di riproporre dentro e fuori ogni contesto. Le parole scelte da Valzania sono quindici, non in ordine alfabetico: Fiore, Sudoku, Sabbia, Nudità, Giardino, Deserto, Luce, Silenzio, Notte, Macchina, Icona, Libro, Pioggia, Preghiera, Sguardo. Parole di uso comune, nelle quali l'autore legge significati a volte sorprendenti proprio perché inclusi. Tre esempi. A proposito del Sudoku, gioco enigmistico proposto nel 1979 dall'architetto Howard Garns ma reso popolare nel 1984 dal Giappone, Valzania osserva: «Quello che più mi piace del Sudoku è l'atteggiamento dei giocatori, per alcuni versi esemplare in relazione a virtù fondamentali». In che modo? «Chi affronta un Sudoku si affida al suo compilatore. Le cifre posizionate nel problema devono fornire in modo certo e univoco la sola soluzione possibile. Inoltre, dedicando un tempo e un'attenzione sufficienti, qualsiasi persona è in grado di risolvere il più complesso dei problemi». Conclusione? «Teologicamente, a questo insieme di atteggiamenti corrispondono due virtù cardinali: la fede e la speranza». È sintomatico che un semplice passatempo logico ci conduca così lontano. E la pioggia? «La pioggia non è solo acqua. È una modalità di manifestazione del dono divino rispetto alla quale l'abitudine ha finito per cancellare lo stupore che dovrebbe provocare la caduta dal cielo di una gigantesca massa liquida. L'atteggiamento nei confronti della pioggia è una metafora del nostro sentimento nei confronti di quanto riceviamo da Dio, senza sorprenderci e senza riconoscerne l'origine». Dove Valzania trova accenti che sarebbero piaciuti a Borges è alla voce "Sabbia". Parte dalla sabbia in riva al mare che custodisce le nostre impronte prima che l'onda le cancelli, ma è la sabbia che abita le clessidre il più pregnante «simbolo del tempo che trascorre e solo in apparenza diviene ciclico a ogni rotazione dell'ampolla che la contiene. Ogni granello che passa attraverso la strettoia è un attimo, quello, che non può più tornare. È la caduta della sabbia nella clessidra a ipnotizzarci nella riflessione su uno dei misteri più profondi nei quali siamo immersi. Siamo fatti di materia come di tempo, ogni granello di sabbia che cade è una parte infinitesima di noi che salta giù dal futuro per diventare presente». Sudoku, Pioggia, Sabbia: nel libro il lettore troverà altre dodici parole per assaporarne i significati tridimensionali.
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