sabato 18 aprile 2015
I vagoni di quel treno – un convoglio regionale, in servizio sulla tratta Milano-Piacenza – sono la loro casa: seduti in carrozza, viaggiano in lungo e in largo per la Lombardia, di giorno, dormendo nelle stazioni, la notte. I protagonisti di questa storia a lieto fine sono due senzatetto che condividono un'esistenza raminga, tra mille problemi quotidiani e altrettanti espedienti per tirarsene fuori, una vita fatta di stenti ed emarginazione. Ma non di egoismo. Non hanno infatti avuto esitazioni quando c'è stato bisogno di loro e sono accorsi entrambi per rispondere alle grida di aiuto di una ragazza di 26 anni alle prese con un uomo che cercava di violentarla. Dal loro scompartimento sono arrivati in un lampo in quello a fianco, dove stava avvenendo l'aggressione, mettendo in fuga l'assalitore e assicurandosi che la giovane donna stesse bene. Mentre il malintenzionato si dileguava scendendo dal treno alla prima stazione, loro – un tunisino e un italiano – sono rimasti e hanno aiutato i carabinieri della Compagnia di Piacenza con una descrizione puntuale dell'uomo in fuga. È stato grazie alla loro testimonianza che il giovane – un marocchino di 24 anni – è stato rintracciato nelle vicinanze della stazione di Santo Stefano Lodigiano e arrestato. I due senzatetto, invece, hanno già ricominciato il loro pellegrinaggio randagio tra una stazione e l'altra. Con le tasche sempre vuote di quel che serve e gli abiti laceri ma con umanità intatta e spirito integro.
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