giovedì 9 settembre 2004
Chi? Dove? Quando? E se possibile, perché? Questo è buon giornalismo. C'è anche il cattivo, in pagina. Martedì, p. es., prima pagina di "Libero", una violenta accusa: "Perché sinistra e cattolici stanno col terrorismo". Capperi! Cattolici col terrorismo. La firma è anche illustre, e il discorso appare preciso: "tanti cattolici, laici e chierici anche di dignità molto elevata, hanno tanta comprensione per il terrorismo islamico, quasi fino a simpatizzare con esso o almeno a giustificarlo"" Leggi il testo, rivedi la firma, e ti chiedi cosa mai sia successo, forse sei stato fuori Italia per qualche mese, forse sei diventato cieco e sordo" No. È proprio così, nero su bianco: "Molti cattolici" comprensione spinta fino al consenso al terrorismo islamico" i cattolici della specie indicata che hanno il mito del pauperismo" per cui la violenza dei poveri è carità" e l'antiamericanismo" e l'istintivo e profondo antiebraismo" che è una piaga e una colpa della Chiesa" e il mito dell'uomo nuovo", e così avanti per sei colonne fitte. Vai avanti e ti chiedi di nuovo: chi? Dove? Quando? Come? Ma non hai risposta: neppure un nome, una citazione, un luogo, una data, un fatto" Alla fine però trovi una polemica tutta politica con" Arturo Parisi e Romano Prodi. Malpelo non ha determinate simpatie politiche, e i lettori lo sanno, ma ricorda di aver letto di recente, in pochi giorni, stessa firma illustre, prima accuse feroci, poi elogi di Parisi e Prodi. E allora? Allora, e con rammarico, certe pagine di quotidiani diventano trappole per tutti, illustri o meno non fa differenza. Era meglio il silenzio"
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