venerdì 24 ottobre 2014
Assenze o, se si vuole, vuote parole. «La Chiesa autosantificata» (“Giornale”, 22/10, p. 1): Marcello Veneziani, spesso intelligente, qui pare “senza” comprensione. Beatificando Paolo VI per lui «dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa si autosantifica», ma solo come Chiesa progressista. Infatti, resterebbero «fuori Ratzinger e Papa Luciani», e si sarebbe «sancito un fossato tra la Chiesa dei due millenni precedenti fino a Pio XII e la Chiesa dopo il Concilio». Ciò vorrebbe dire «mettersi al passo del proprio tempo e dei suoi totem, anche se contraddice alla propria fede e alla propria tradizione», e questo è «tipicamente clericale». Contraddire la fede? Se la superficialità del giudizio non è malafede, certo è forte segno di mancata comprensione: può capitare… Altro senza? Sul “Fatto” (22/10) l'assurdità di due maestre di III elementare che danno come tema questa domanda: «Chi uccideresti prima, tra mamma e papà?». E c'è anche un senza comprensione, e senza vergogna. Stesso “Fatto” (p. 15) la notizia triste dei delitti di un prete di Cremona, che la Santa Sede con «decreto durissimo» ha «ridotto allo stato laicale» (nella Chiesa non si usa più questa formula da tempo) ordinandogli «di redimersi», ma… «lasciandogli gli abiti talari» (sic!). Senza chiarezza, e con tanta confusione mentale!
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