sabato 2 giugno 2018
Nel ventesimo della morte del cardinale Pironio belle pagine su “L'Osservatore” (31/5): «Lezione di vita», di Fernando Vergez Alzaga, «Compagno di viaggio dei poveri! del cardinale Parolin e «La felicità del sacerdozio» di Leonardo Sandri. Pironio l'ho incontrato una sola volta, ma è stato sufficiente, con la sensazione di aver davanti un uomo tutto di Gesù Cristo e della Chiesa: un santo! Non capita spesso... Capita invece spesso, cambiando argomento, di leggere spropositi e storture. Su “L'Espresso” in edicola (29/4), per esempio, la pagina 83 è tutta dedicata a ironie sul Catechismo con derisione del peccato originale e proposito: «Io non ho fatto niente, e anche i miei genitori non hanno fatto niente. Nel caso divento papa tolgo il peccato originale». Infantile! È libertà, ma secoli di pensiero religioso e filosofico – penso al “legno storto” di Kant – sono ridotti a una beffa per prendersela puerilmente con il Catechismo: bassino! E c'è spazio anche per qualche svarione ridicolo: sul “Giornale” (21/5, p. 18: «Il matrimonio reale») leggo che «Curry, il reverendo showman che predica con risate e iPad... celebra messa giù dal pulpito» (sic!). Il pulpito sarà su o giù, ma la Messa sul pulpito sarebbe davvero una novità! Capita anche dove non l'aspetteresti. Su “Repubblica” (27/5, p. 24) a proposito de «I rapporti del Papa con il futuro governo», tra l'altro allora ancora molto futuro, il pezzo ha titolo «Le manovre (sic! ndr) del Vaticano», e tra varie annunciate dotte rivelazioni leggo che ovviamente da parte della Chiesa si tratterà di «imparare il rispetto che si deve alle istituzioni più alte della Repubblica entro le quali (sic! ndr) il successore di Pietro ha la sua diocesi, il suo Stato e la sua casa» Il Papa o il Vaticano «entro le istituzioni più alte della Repubblica italiana»? Ovviamente no! Entro il “territorio” della Repubblica... Quandoque dormitant... anche i più svegli!
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