venerdì 24 giugno 2011
Ieri "La Stampa" (p. 2) ha raccontato di un «ritardo» riparato: al Quirinale è stata inaugurata una statua che «mancava», quella «del grande statista», Camillo Cavour. A poco a poco, tutto si aggiusta. E a proposito di Cavour speriamo non ci sia più nessuno a sostenere – scritto o orale – che «Cavour morì scomunicato». Egli ebbe assoluzione, unzione degli infermi e Comunione portata in processione al suo letto di morte dal padre Giacomo da Poirino, suo parroco. Ottimo per il ritardo colmato. Il caso vuole, però, che stessa "Stampa" (p. 42) nel prezioso box che ogni giorno racconta un fatto del passato, leggi così: «Il Papa è grave: vaneggia». Infatti, il 23 giugno 1861, 17 giorni dopo la morte di Cavour, Pio IX, già Papa da 15 anni «sta male, circolano voci inquietanti… è perduto per sempre e dall'abisso in cui è caduto non può uscire e non uscirà che con la vita». Caspita! Di più: «Ha già autorizzato il Sacro Collegio a creare un nuovo Papa, lì su due piedi, presente il cadavere, in modo che potrebbe dirsi che la notizia del nuovo Papa preceda quella della morte del vecchio. A quanto si dice il Sacro Collegio avrebbe già fatto la sua scelta e non rimarrebbe che pubblicarla appena spirato Pio IX». Fonte: "La Nazione". Tutto vero? Macché. Pio IX sarà Papa ancora per 17 anni, fino al 1878. Una morte anticipata, e di parecchio, nel modo e nel tempo. Forse valeva la pena scriverlo, nel box prezioso, anche per far capire al lettore di oggi che la credibilità dei giornali – su cui ieri qui si rifletteva – non è che nel tempo sia molto peggiorata. Insomma, non buttiamoci troppo giù. Ovviamente: sempre con spirito critico!
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